sabato 7 gennaio 2012

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Cronaca molto ANTRO e poco LOGICA di quello che ho visto di matrimoni, religioni e tradizioni in burkina.
Due matrimoni e un fidanzamento, con matrimonio tradizionale al villaggio, al mio attivo. E non è che per una volta in vita mia ho finalmente fatto la vera antropologa impicciona per studiare le strane abitudini umane di popoli lontani, è che sono stata proprio invitata… e non ho neanche fatto troppe domande antropologiche impegnata com’ero nel fare le mie solite foto di qualità  discutibile (povera laurea mia, anni e anni di studio...)
Nell’ordine siamo stati invitati da:1) fratello del capitano della squadra di rugby di lolo, 2) Julienne, figlia maggiore della nostra santa rosalie (la signora che ci aiuta in casa) e 3) Moussa, autista del lavoro di lolo. 
Matrimoni cattolico, musulmano, civile e tradizionale, ed è buffo scoprire che, anche per la stessa coppia, un rito non esclude l’altro. Paese di meravigliose sinergie religiose e riti sovrapposti!
Matrimonio musulmano: c’era ma io non l’ho visto, e neanche la sposa in realtà perché alla moschea ci va solo lo sposo…  ma tanto poi c’è quello civile…

Matrimonio tradizionale:  in via del tutto eccezionale (come invitata d’onore) l’ho visto, ma gli sposi invece non l’hanno visto… perché lo celebrano gli anziani del villaggio della sposa a cui vanno in visita gli anziani del villaggio dello sposo (simpatici vecchietti, alcuni con occhiali a specchio  giallo e cappellini tradizionali). 

Svolgimento: dopo essere stati presentati da una specie di mediatore che poi si defila, inizia una negoziazione con scambi di battute standard del tipo : ‘’hey abbiamo visto una cosa bella nel vostro villaggio - ah… e che cos’è? -  È una ragazza tal dei tali. - E voi cosa avete portato in cambio?-  Un po’ di tabacco, soldi (e poi scambi in silenzio e strette di mano)- Ah va bene, ok affare fatto  (spero che questo blog non sarà mai letto da nessuno dei miei beneamati professori di demo-etno-antropologia e metodologie e tecniche della ricerca sociale). Mi sono anche bevuta il bibitone di miglio nella calabasse (nome antropologicissimo e fighissimo che designa una specie di grande zucca usata come contenitore di bevande). 
ma poi mi sono anche spruppata un bel pollettino (che il pollo ruspante del villaggio è sempre più buono che quello della città, e qua non bisogna essere antropologi per capirlo.) 

Matrimonio civile: io c’ero e finalmente pure gli sposi.  Sposi  tesissimi e impacciati tra cravatte e velo, guanti e bouquet. La sposa l’avevo conosciuta col velo sulla testa, e per l’occasione ha un vestito all’occidentale con generosa scollatura sulle spalle. In questo paese dove tutto sembra convivere senza difficoltà . L’officiante fa battute per distendere l’atmosfera, tutti ridono, le signore commentano dal pubblico e battono le mani, solo gli sposi rimangono impassibili pensando e sperando che tutto vada bene e che gli invitati non abbiano da ridere sull’organizzazione della festa… 
Gli sposi scelgono la formula monogamica del matrimonio come noi scegliamo la comunione o la separazione dei beni e mi sembra la cosa più naturale del mondo. Saluti, foto di gruppo e di corsa verso la casa dello sposo per festeggiare. Noi seduti al tavolo d’onore ci spruppiamo un altro buon bollettino e altre varie leccornie (naturalmente niente alcolici, è pur sempre un matrimonio tra musulmani). A quanto pare la shakirona internazionale che canta waka waka è onnipresente in tutte le playlist dei matrimoni a qualunque latitudine del globo… io mi fisso a guardare le ragazze con corpo effetto manichino perfetto e pettinature scultura etnica meravigliosa. Io ho tirato fuori la stola comprata in India per darmi un tono chic… ma la polvere delle strade di Ouagadougou mi si infila nella pelle dei piedi che manco la carta vetrata col viakal la toglie e sotto le unghie… e mi sento un po’ na schifezza… per fortuna ci faccio caso solo io...

ah si… non ho parlato del matrimonio cattolico… eh si perché eravamo invitati, ma non abbiamo fatto in tempo perché dovevamo andare a vedere una casa e allora siamo andati solo alla festa a mangiare una buona brochette e a fare foto, ma faceva figo metterlo nella lista…

Riflessione seria: sicuramente non ho ancora troppi elementi per esprimere un giudizio definitivo, ma qui sembra che la convivenza delle due religioni più importanti (cattolica e islamica) sia un dato di fatto nella vita di tutti i giorni. I matrimoni misti sono possibili, basta trovare un accordo tra le famiglie, e i riti si mischiano, si intersecano, come le feste e le celebrazioni. Ed è bello vedere che alla festa della tabaski musulmana, il delizioso montone cucinato per tradizione venga offerto anche ai vicini cattolici, che a loro volta ricambiano a natale con i vicini musulmani.  E naturalmente, anche se non ne parlano tanto apertamente, a unirli è anche un’altra religione, più antica e più tradizionale, fatta di spiriti e forze della natura, e personaggi particolari, ma questa è un’altra storia…. 


Gioco: trova il nassara nella foto

8 commenti:

  1. Dopo anni di fronte ad un computer prima per pura passione, ora per
    guadagnare la pagnotta quotidiana, per la prima volta riesco a godere
    fino in fondo del concetto di blog. Sentirmi così vicino e allo stesso
    tempo così distante dal tuo mondo mi scuote
    piacevolmente ogni volta che leggo un pezzetto dell'Africa che hai iniziato a
    raccontare. Ti mando un grosso abbraccio e ti auguro un
    felicissimo compleanno.

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  2. quanto sei bella mentre bevi il bibitone!!! tesoro mio scusa per il semplice messaggio di ieri ma è stata una giornata tutta di corsa come al solito!!! a parte questo è bello leggere i tuoi racconti, entrano nella testa e nel cuore e ti fanno cpire ed apprezzare la semplicità delle cose. non come noi che invece complichiamo tutto per la smania di fare più dell'altro... ma questo fa parte del nostro essere così... semplicemente occidentali!!! polemiche a parte sono felice di sentire che la tua integrazione procede con entusiasmo!!! ti abbraccio doppiamente!!! la tua fru!

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  3. darioooo, grazie! che bello trovarti con questo blog, io che invece col computer non sono mai andata d'accordo, e men che meno con le forme di comunicazione virtuale collettiva, ora sono davvero contenta di avere montato questo diario online perchè permette di riincontrarsi e raccontarsi (a presto, forse spero, arriverà anche il faccialibro di barbara...)
    frù, grazie di esserci sempre... ti abbraccio forte

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  4. Ciao Bufa. Sono felice che il mio regalo, grazie alla tua fantasia e ironia, si sia trasformato in tutto questo. Sapevo che avresti apprezzato un contenitore emozionale, perché di emozioni da raccontare ne hai tante. Oggi ti ho letto con calma e continuerò a seguirti. Un abbraccio e al prossimo post!

    A.

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  5. sorella, aspetto ancora la foto di titine, non e' arrivata con le altre. ho pensato di prendere per il soggiorno a ouaga una vecchia citroen e chiamarla "brattine", che dici?
    ah, e voglio passare anch'io dal mercato, se come scrivi posso dire "ho visto una cosa bella nel vostro villaggio" e portarmela, no? sotto adeguato compenso, s'intende. magari corredata da qualche bella foto dell'amico, se si decide al viaggio anche lui.
    ciao bra', e salutami il franzose!
    :p

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    1. ti manderò presto foto titine con allegato il nostro gatto marcello :) e si, dai, convinci l'amico fotografo a venire, che bello!!!

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  6. e brava la nostra bibi!! questo post me gusta mucho! se ne preparo uno io mi ospiti???

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    1. preparalo subito! e ti aspetto!!! io intanto ne ho confezionato uno fresco fresco di giornata

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